L’orologio questo sconosciuto (parte III)

Tornando ai giorni nostri, vediamo in poche parole di capire come funziona l'orologio, più o meno. Le lancette girano perchè c'è una fonte di energia che le muove, questo è chiaro. Tale fonte può essere una pila - ma qui tralasceremo di parlare degli orologi al quarzo - oppure una molla: l'orologio meccanico, sia manuale sia automatico, lavora con questo principio.
Nell' orologio a carica manuale, girando la corona di carica la molla ad essa collegata si arrotola su se stessa all'interno di un contenitore cilindrico chiamato bariletto e successivamente comincia a srotolarsi per ritornare alla posizione iniziale, fornendo l'energia di cui l'orologio ha bisogno per muoversi, grazie al movimento circolare che il bariletto comunica alle ruote a questo connesse.
Stesso discorso con l'orologio automatico, ma in questo caso non è la corona che carica la molla (anche se ogni orologio automatico mantiene sempre anche la carica manuale): è il rotore - cioè la massa oscillante visibile negli orologi con fondello a vetro zaffiro - a compiere questo lavoro, girando attorno al proprio centro grazie ai movimenti del nostro polso.
La molla, srotolandosi, fa contemporaneamente girare una serie di ruotismi ad essa e tra loro collegati; alla parte superiore dei perni di alcuni di questi, comunicanti con il quadrante, sono fissate le lancette (chiamate in gergo tecnico sfere) che, a seconda dei rapporti matematici di dimensione che intercorrono tra le ruote sottostanti, fanno un giro di 360 gradi sul quadrante in tempi diversi: la lancetta delle ore impiegherà dodici ore, quella dei minuti 60 minuti e quella dei secondi 60 secondi. (...segue)